Le scritte dei pastori.

Le scritte dei pastori non smettono mai di suscitare interesse. Il 10 aprile una troupe del Telegiornale Regionale di RAI 3, redazione di Trento, è salita sul Monte Cornón per intervistare l'etnoarcheologa Marta Bazzanella. Un'occasione preziosa per mostrare le pareti ricche di iscrizioni lasciate nel tempo dai pastori e condividere con gli spettatori la loro memoria. Per sottolineare questo aspetto è stata intervistata Nicoletta Delladio, figlia di Ferruccio, per anni pastore in Val di Fiemme, che ha voluto ricordare il difficile lavoro del padre e mostrare alcuni degli strumenti usati per lasciare il segno del suo passaggio scrivendo sulla roccia, tra cui un pezzo di ból, la pietra da cui si ricava il pigmento usato dai pastori. 

Hanno attirato l'attenzione dei giornalisti alcune scritte poste particolarmente in alto, anche a 10 metri. I pastori che salivano con il loro bestiame sul Cornón riuscivano a raggiungere quelle altezze grazie a sapienti trucchi: dalle scale ricavate da tronchi e rami di alberi a cumuli di neve non ancora sciolti. Questa tecnica serviva anche per distinguere la propria scritta da quelle degli altri con un velato intento di competizione.

L'intervista si può rivedere al seguente link: https://cutt.ly/pGRn0wX