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I luoghi delle scritte

Cliccando sull'immagine potete vedere in dettaglio l'area in cui sono state trovate le scritte dei pastori.

Le scritte

COMPOSIZIONE DELLE SCRITTE

Le scritte si compongono di iniziali, frequentissima è l'iniziale del nome e cognome dell'autore, seguita dalle lettere FL (abbreviazione di: Fece l'Anno) e dall'indicazione dell'anno, sotto o a fianco di questo compaiono spesso il mese ed il giorno e il conteggio del bestiame portato al pascolo.

Inoltre le scritte possono essere racchiuse da cornici di varia foggia talvolta accompagnate da disegni e simboli, come i simboli religiosi: cristogrammi e croci o da motivi floreali. Qua e là ricorrono altresì delle figure di animali, sia domestici che selvatici, scene di caccia, ritratti, autoritratti, messaggi di saluto e annotazioni diaristiche.

Quasi sempre il pastore marcava il segno di casa (localmente detto noda); questi segni familiari erano in passato molto importanti perché attestavano e distinguevano di chi fosse la proprietà delle pecore rispetto al grande gregge, a chi appartenesse la proprietà degli attrezzi da lavoro e così via… .

CRONOLOGIA

Da un punto di vista cronologico l'attività scrittoria dei pastori fiemmesi è documentata dalla seconda metà del ‘600 fino ad oltre la metà del secolo scorso, ovvero fino al tramonto della società tradizionale.

LE SCRITTE : cronotipologia

Nella loro morfologia le scritte presentano una variabilità che le fa distinguere, ad un primo approccio visivo, in due gruppi:

  1. scritte antecedenti alla seconda metà dell'Ottocento
  2. scritte successive alla seconda metà dell'Ottocento

Nelle scritte più antiche prevalgono le sigle del proprio nome e cognome, i segni di casa, i pittogrammi, i simboli sacri e i conteggi dei capi di bestiame. L'autore è difficilmente riconoscibile se non attraverso i segni di famiglia e la superficie di scrittura viene puntualmente delimitata da cornicette, creando spesso una sorta di piccola edicola sormontata da una croce; Lo spazio può anche sovente essere campito da puntini o evidenziato facendo risaltare il negativo della scritta. Sono scritte stereotipate che sembrano esprimere la volontà di marcare un territorio, di lasciare la traccia del proprio passaggio.

Nel secondo gruppo di scritte, quelle del tardo Ottocento e del Novecento, le sigle, le abbreviazioni e i segni di famiglia lasciano gradatamente il posto al nome e spesso al soprannome dell'autore scritto per esteso, spesso accompagnato dall'indicazione del comune di provenienza, a dimostrazione di una alfabetizzazione che si fa sempre più capillare. E compaiono anche dei messaggi che vogliono fissare un evento, il freddo, la gran fame, il pericolo scampato, assieme talvolta ad una breve annotazione diaristica con essenziali dati cronologici: quando e per quanto tempo, il bene e il male dell'esperienza lavorativa, la voglia di fare festa e di divertirsi, lo stato del tempo atmosferico, la ricerca di qualche pecora smarritasi, la gran fatica, la stanchezza, o gli stati d'animo meno felici. Soprattutto nel Novecento, compaiono talvolta sparuti messaggio di natura più prettamente pubblica, che riflettono i grandi eventi politici del tempo.